uomo che osserva

Italia Civile aderisce a "OPEN THE WHISLE"

La persona che segnala è chiamata whistleblower (segnalante). Non deve necessariamente essere unə dipendente: tirocinanti, ex lavoratorə, appaltatori, consulenti, candidatə, volontarə, azionistə, membri del consiglio di amministrazione e fornitori possono essere tuttə segnalanti, purché riportino qualcosa che hanno scoperto durante il loro rapporto di lavoro.

Le segnalazioni di whistleblowing devono riguardare questioni di interesse pubblico. Si pensi alla corruzione negli appalti pubblici, alle frodi finanziarie, alle minacce alla salute o all'ambiente, ai prodotti non sicuri o all'uso improprio di dati personali. La normativa dell'Unione Europea identifica gli ambiti principali, come gli appalti pubblici, il riciclaggio di denaro, i diritti dellə consumatorə, la sicurezza informatica e altro ancora. Alcuni Paesi si spingono oltre, consentendo anche di segnalare violazioni di norme interne, codici etici o qualsiasi comportamento che danneggi gravemente le persone o la fiducia del pubblico.

Nell'Unione Europea, lə segnalanti sono protettə dalla Direttiva 2019/1937, che stabilisce gli standard minimi di sicurezza e tutela per chi segnala. Esistono tre modi principali per effettuare una segnalazione: internamente, attraverso i canali ufficiali di segnalazione del proprio ente; esternamente, contattando l'autorità nazionale responsabile del whistleblowing (in Italia: l’Autorità Nazionale Anticorruzione - ANAC); oppure, in casi molto specifici, tramite il canale della divulgazione pubblica, per esempio informando i giornali o pubblicando le informazioni online. Questa opzione è consentita solo in condizioni specifiche: quando gli altri canali falliscono o c'è una minaccia urgente per l'interesse pubblico. La direttiva impone a tutti gli enti pubblici e alle aziende private con più di 50 dipendenti (o che operano in determinati settori) di istituire canali interni sicuri e accessibili.

Chi segnala può correre rischi quali isolamento professionale, molestie o danni reputazionali. Per questo motivo, lə segnalanti hanno diritto a una forte protezione legale. Ciò include riservatezza, protezione dalle suddette ritorsioni, accesso a rimedi legali, eventuale risarcimento e l'accesso a servizi di supporto come l'assistenza legale o psicologica. Tuttavia, in molte realtà, gli atteggiamenti culturali prevalenti possono scoraggiare il whistleblowing, inquadrandolo come un “tradimento” o persino un atto di delazione invece di riconoscerlo come una responsabilità civica. Ecco perché è fondamentale sensibilizzare, costruire sistemi sicuri e promuovere una cultura della segnalazione.

Se rispettatə e protettə, lə segnalanti svolgono un ruolo essenziale nel rafforzare trasparenza, responsabilità e integrità pubblica. Aiutano a smascherare pratiche dannose che altrimenti potrebbero rimanere nascoste. Le loro segnalazioni prevengono ulteriori danni, fanno risparmiare denaro pubblico, proteggono i diritti delle persone e contribuiscono a costruire comunità più giuste e responsabili. Quando le persone si sentono sicure di parlare, tutta la società ne beneficia.

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